martedì 30 luglio 2013

MERCATINI E MERCATINI

Io li odio i mercatini.
Il motivo fondamentalmente è che sono peggio di una gazza ladra:
mi attirano le cose sberluccianti. 
Potrei stare ore a fissare colori e lucine di un banco di oggettistica, mi incanto anche quando passa il marocchino in riva al mare con le perline colorate.
Solo che poi mi rendo conto che il singolo oggetto, preso da solo, non mi interessa.
Rimango folgorata da quei piccoli orecchini colorati tutti in fila ordinati, dalle borse, dalle tartarughe che muovono la testa tutte insieme, dai banchi di incensi e da quelli di oggetti di legno. 
Appena ne prendo su uno però la magia sparisce. 
Li vorrei tutti, di uno non me ne faccio niente.

E poi comunque quei mercatini lì li odio, perchè sono dei piccoli club.
Li vedi, si conoscono tutti, sono tutti amici, mica sono lì per vendere, sono lì per farti notare quanto loro sono ingegnosi, abili di mano e pure imprenditori di loro stessi. 

Io non sono capace a cucire un bottone, figurati a realizzare una borsa in fettuccia con fodera e cerniere...

Io al massimo potrei mettermi in piazza a cuocere due frittate e un hot dog..ma poi mi sta sul culo l'odore del cibo da strada fritto...quindi non potrei fare nemmeno quello.

NON AVRETE MAI I MIEI SOLDI


lunedì 22 luglio 2013

LA BIRRA FAIDATE

Ho ancora in mente la faccia di mio padre quando assaggiò la produzione casalinga di grappa di mio nonno.
Ma la togli la testa?
La testa??
Si, la testa e la coda!!
...
Correvano gli anni '40, e mio nonno si faceva la grappa in casa, così negli anni '90 mio zio (del tutto disinteressato...) gli regalò un alambicco.
E mio nonno si rimise a fare la grappa.
(E' caduto in prescrizione vero?)
Comunque, io all'epoca non mi facevo ancora di superalcolici, ma credo che una roba che fa 90° sia alcool, non grappa.
La cosa, come potrete capire, non ebbe successo.
Mio padre la classificò fra le attività pericolose e l'alambicco finì a fare mostra di sé in tavernetta.
La grappa la usò mia nonna per sgrassare i vetri.

Ma fate mente locale e ditemi quanti di voi possono affermare di non aver fatto un'autoproduzione di qualsivoglia alimento, o di non avere in famiglia il mago della conserva fai da te.
 (si, poi ci sarà spazio anche per la bigiotteria, le borse, i vestiti e il taglio dei capelli, ma siccome l'attenzione media è di 5 minuti su un post, devo essere rapida).
C'è chi  faceva il vino e poi l'aceto (o anche solo l'aceto va)
C'è stata la moda del pane, della pizza, della passata di pomodoro.
I liquori, gli zuccherini sotto spirito.

Vasetti di melanzane sott'olio che incrociavi le dita tutte le volte sperando di prendere solo un po' di mal di pancia e non una famiglia di Clostridia Botulino (no, non sono capace a declinare le parole in latino)
Marmellate di albicocche con il vermetto, ma senza zucchero (ma che cavolo di marmellata è?)

Mia nonna poi riciclava i barattoli, ed io ho sempre patito tantissimo: mangiare la passata di pomodoro proveniente dal vasetto dei sottaceti Polli con il tappo del Brioschi, anni di terapia...

Mia zia invece odiava la nutella: quel bel barattolo di vetro, con il coperchio di plastica!!!

Insomma, tutti abbiamo in famiglia il mago dell'autoproduzione alimentare.
Ma io mi chiedo..

Ma fare 'sta cazzo di birra artigianale,  è davvero una cosa così semplice?

Perchè tanti si mettono a coltivare le zucchine sul terrazzo, ma nessuno poi apre un'azienda di zucchine prodotte in terrazza!
Negli ultimi 5 anni ho contato almeno 15 nuovi birrifici artigianali di cui conosco i proprietari al massimo per un grado di separazione (o due? si insomma, sono al massimo amici di amici).
Secondo questo sito sono oltre 550 i microbirrifici artigianali (che poi, nel birrificio artigianale c'è sia Baladin che lo zio dello zio che fa 5 bottiglie 5 a natale... mi sto ancora chiedendo cosa significhi MICRO e cosa ARTIGIANALE)


Non so, è come se tutte le nonne calabresi si fossero aperte l'aziendina di pasta al forno, melanzane alla parmigiana e friggitoria.
Come se mio zio si fosse aperto una produzione di torte alla cannabis
Come se io avessi aperto un centro ricreativo per uomini soli

Ma poi, sono davvero tutte così buone, particolari, uniche....
O è solo una moda della crisi?