mercoledì 18 dicembre 2013

Forconi e forchette

E' un po' come per la storia di Berlusconi: 
nessuno lo aveva votato, ma tanto era  è lì a rompere i coglioni. 
Ma intanto Torino è rimasta assediata per due giorni, e se non sbaglio anche a Roma ci sono cortei in corso. 

Mi rendo conto di essere una persona fortunata: se nevica posso lavorare da casa, se ci sono i forconi che mi impediscono l'accesso in città posso rimandare a domani, 
non sono un chirurgo che salva le vite,
non sono un'isterica del lavoro (non più, ma ci vanno anni di terapia eh...ve lo dico)
il mondo va avanti senza di me...
Così ho evitato la protesta lavorando dal quartier generale.

Ci sono però persone che oggettivamente, vuoi per la loro isteria o per quella di qualche capo, non si possono permettere di stravolgere i propri piani giornalieri, e si sono trovati nel mezzo di questo casino inutile. 

Io però parlo con tanta gente, ma proprio tanta eh...
e di tutti i tipi: dal commerciante all'industriale al dipendente dell'industriale
e non uno che mi ha detto che stava dalla parte dei forconi. 

Qualcuno su internet forse, ma erano tutti personaggi seduti alla propria scrivania che twittavano frasi di incoraggiamento a chi stava in piazza per la serie: 
vai avanti tu che a me scappa da ridere. 

Ma chi cavolo erano questi forconi!?????

La cosa ridicola è che in tutto questo marasma sembra che ci abbiano guadagnato solo i supermercati: 
lo sciopero a oltranza sarebbe iniziato di lunedì, e giornali e tg dicevano: fate scorte di alimenti!!! 
E via, l'Italiano medio si è recato al supermercato come ogni sabato, ma ha fatto la spesa doppia. 
Solo che l'Italiano medio, quando fa la spesa doppia, compra doppio di mozzarella, carne e latte fresco...
avete mai visto certi carrelli della spesa per la colletta alimentare? Devi spiegarlo alla signora Maria che la pasta fresca ripiena non si conserva eh...  
così l'italiano medio la scorsa settimana ha speso e mangiato il doppio. 
Ecco finita la protesta dei forconi. 

Esagero dite?
Si, probabile. 
Ma va di moda ultimamente... 

...se mi va di culo adesso arriva un bloggerforcone e mi riempie di insulti e anche io avrò il mio personale quarto d'ora di visibilità. 





venerdì 13 dicembre 2013

VOGLIO UN POSTO IN CUI NASCONDERMI

E niente
Non ce la faccio proprio.
Io a Natale vorrei scavare una fossa nel terreno e nascondermi.

Avete presente il film con Abatantuono che perde i suoi soldi, e per non farlo sapere ai vicini, dice di essere partito per i Caraibi e invece si nasconde in cantina?
Ecco.
Voglio una cantina: dal 23 dicembre al 7 gennaio.
E non perchè odio l'atmosfera natalizia eh!
Anzi! Faccio parte di quelle persone che farebbero l'albero a novembre, mi fisso a guardare le lucine che brillano, fosse per me metterei addobbi ovunque.
Amo le città piene di colori, i pacchetti (che non so fare), tutte quelle cagate lì.
Mi piace anche portare le strenne natalizie inutili dell'ufficio, ricevere le stesse strenne natalizie inutili dai clienti.

E' la rovina della buona cucina che mi ammazza a me.
Cene tutte uguali, tutte ugualmente schifose.
Locali dove normalmente mangi anche bene che si trasformano in una sorta di apoteosi del cattivo e dello scontato.

Posso citare a memoria i menù degli ultimi dieci anni

  • c'è sempre la carne cruda,
  • sempre il flan di qualche verdura con su qualche salsa di qualche formaggio
  • sicuramente ci sarà una pasta ripiena con un improbabile sugo di arrosto e un risotto bavoso e scotto o crudo e insipido che avrà qualche formaggio, di solito del Castelmagno che passava di lì, si è fermato tre secondi a salutare ed è ripartito. 
  • le patate al forno 
  • l'arrosto di qualche animale imprecisato
  • una torta indefinita
  • le noccioline e i mandarini
Per fortuna c'è sempre anche tanto alcool, di quello cattivo, ma cattivo, che di solito non riesci nemmeno ad ubriacarti, ti si perfora lo stomaco prima. 

Il 7 di gennaio uscirò dal mio buco e me ne andrò con il mio moroso a cena in uno stellato. 
Ci siamo fatti questo regalo per Natale, qualcosa di buono... 


venerdì 6 dicembre 2013

GLI SMEMORATI

E anche Mandela se n'è andato.
La gaffe di alcuni giornali è ancora poco, ho avuto davvero paura che, al posto della sua foto, qualcuno mettesse quella di Morgan Freeman, non ci sarebbe stato da stupirsi.

Ma tanto l'Africa è lontana, e l'Apartheid non è un problema nostro...no?

Sembra che niente sia un problema nostro a dire il vero.
Tutti qui a coltivare il nostro pezzettino di orto, facendo finta di non sapere che l'acqua per innaffiarlo arriva dal fiume che è di tutti.

Uh, sì sono malmostosa, I know.

Il motivo è molto semplice però:
sono delusa dai miei simili.

Ci stiamo scavando la fossa, almeno socialmente parlando.
Stiamo buttando alle ortiche gli sforzi di una generazione che, per farci guadagnare un po' di dignità, ha davvero protestato e scioperato.

Mi ricordo che un giorno, di tanti tanti anni fa, ebbi una conversazione con il mio papà.
Facevo le elementari all'epoca, e la festa del primo Maggio cadeva di Venerdì.
La scuola sarebbe stata chiusa il venerdì, ma non il sabato: lezioni regolari.
Me ne uscì con una frase del tipo: va beh, per farci stare a casa un giorno così, possono anche farci andare no? Tanto poi il sabato siamo lì.
(facevo le elementari, non cercate una logica in tale discorso, ve ne prego, non lo trovereste)
Mio padre mi disse semplicemente che molte persone erano morte per far sì che esistesse la festa del primo Maggio, non rispettarlo sarebbe stato un modo per mancare di rispetto a tutte quelle morti, oltre che una perdita di un diritto. E quando volontariamente perdi un diritto, hai perso e basta.

Bene,
credo che il 90% di noi si sia perso quel diritto, o abbia contribuito a farlo perdere agli altri.
Avevamo il diritto al riposo settimanale, alle 8 ore di lavoro e alla retribuzione straordinaria.
Avevamo anche il diritto alle ferie, ai permessi...
Avevamo la mutua...
Avevamo il diritto al lavoro.

Poi ci siamo fatti fottere da quelli che dicono:
fa figo stare sempre un'ora in più in ufficio senza farsela pagare
fa figo avere 40 giorni di ferie arretrate
fa figo rispondere alle mail di lavoro all'una di notte
fa figo andare al lavoro con 40 di febbre

Faccio corsi a gente che non si può permettere di spegnere il telefono per 4 ore di corso marcio in cui ti spiego a che rischi vai in contro se un tuo sottoposto si fa male...
Dipendenti che si prendono il rischio d'impresa per 1400 € al mese!

Sono due anni che cerco di non cadere nella trappola "c'è crisi"

E' vero, c'è crisi, ma la colpa è un po' di tutti, anche di chi si dimentica troppo velocemente troppe cose ...






mercoledì 4 dicembre 2013

ABBONDANZA

Sono giornate di problemi, anzi, sono giornate di stand-by.
Noi si aspetta...
Io odio aspettare, specie quando non dipende da me.
Odio essere in balia delle decisioni altrui, L O  O D I O.
Quando capitano queste situazioni ci sono solo due soluzioni:

  • andare a mangiare in un posto da favola
  • entrare in un supermercato e comprare qualcosa da cucinare
Non sempre puoi permetterti lo stellato, a volte di accontenti di cucinare. 
Già scritto quello che penso su quanto sia un gesto di affetto e di amore sfamare qualcuno. 

Solo che a volte mi perdo nel banco dei preparati. 
Sono attratta dai colori e dalle forme, dalle cose che le persone riescono ad inventarsi... 

Guardate con cosa sono arrivata a casa ieri sera: 


Questa è una rolata di carne di maiale, con la frittata, con il formaggio e 
con dentro una salamella!!! 

Capite? Qualcuno si è inventato questa porcheria senza senso!! 

...e io, in un momento di depressione, l'ho comprata. 

E' che niente, ci sono poche cose che ti tirano sù di morale, una di queste è sicuramente concedersi uno strappo alla regola. 

Al moroso ho comprato gli ovetti Kinder. 
Ognuno ha i suoi vizi. 



venerdì 29 novembre 2013

PROFUMI E ODORI

Il lavoro mi ha portato in un'azienda di creme. 
Creme per le mani, creme per il corpo, creme per le gambe. 
Olio per massaggi e altre cose così.
Fosse per l'uso che ne faccio io, avrebbero già chiuso. 
Ho scoperto che esiste un gruppo di persone che annusa le creme. 
Volevo morire. 
Entri in questo ufficio/laboratorio/gabbia e senti mille odori mescolati. 
E tutti emozionati: ecco, senta senta, questo è il mughetto, questo è il limone, questo il bergamotto, e questo è il muschio economico, e questo è il muschio quello caro... 
questa è la menta, che se lo mischi con -non ricordo cosa- aggiunge una nota di -non ricordo cosa- 

Io ho imparato solo una cosa su odori e profumi: 
li posso dividere in tre categorie: 
le puzze
i profumi fastidiosi
l'odore di buono

Per dire: il mio fidanzato storico, quando lo conobbi, puzzava. 
Sapeva di sudore, non usava il deodorante e secondo me si lavava anche poco. 
Lo educai negli anni a lavarsi e dotarsi di deodorante, il risultato fu tremendo: ho creato un metrosessuale, all'epoca non si usava la parola metrosessuale, era direttamente catalogabile come gay, in realtà non è gay, magari lo fosse, è proprio coglione e basta. (ecco, anni di terapia e non ho risolto una fava). 

Per dire: il mio secondo fidanzato storico  trombamico usa un profumo buonissimo. Così buonissimo che sono sicura, mi innamorai del profumo. Mi innamorai del profumo al punto di comprarmelo e farlo mio, ma su di me sapeva di acqua di colonia del mercato a 2€, non so, quelle tipo "Armadi" , "Ives Saint Lorenz","Dolce & Gabbiano".  Ora è fastidioso ovunque quel profumo, specialmente se è su di lui. 

Per dire: il mio moroso attuale usava un profumo orrendo. La prima volta che passai la notte da lui, la mattina dopo avevo questo odore di dopobarba ovunque.
Ricordo che lo chiamai e gli dissi " puzzo come un puttaniere" 
Ho gestito in maniera superlativa il problema eliminando il suo dopobarba e sostituendolo con uno praticamente inodore di mio gradimento. 
Così su due piedi può sembrare un gesto da dittatore, vi assicuro che è stato molto comprensivo "mi piaci, ma odio quel dopobarba, o lo cambi o non te la do più".
Inutile dire che il profumo che preferisco è quello della pelle, che 'sti feromoni esisteranno per qualcosa no? 




mercoledì 20 novembre 2013

CON L'AIUTO DELLA MAMMA...

Così iniziano i compiti a casa del figlio dei miei vicini da casa.

C'è qualcosa che non mi torna.

Non so se mi fa più pena la mamma, il papà, il bambino, la maestra o noi.

Seconda elementare:
con l'aiuto della mamma cerca su internet la foto della tua città da mettere sul quaderno di geografia.

Partiamo da:
ma perché proprio con l'aiuto della mamma?
se ti aiuta papà sei uno sfigato?

E poi perché per i compiti bisogna avere l'aiuto della mamma?
I compiti sono dei figli, che li fanno in autonomia, un adulto (che non è per forza la mamma) dovrebbe controllare che siano stati fatti.
E poi che cavolo di compito è cercare su internet una foto?

Se un compito a casa inizia con "Con l'aiuto di ..." siamo già partiti con il piede sbagliato, stiamo già dicendo ad un settenne che senza l'aiuto di qualcuno si fa un cazzo.

La scuola non dovrebbe insegnarti l'autonomia, la gestione delle tue cose, la relazione con il mondo...

Senza contare che, a detta del mio vicino di casa, si è scatenata una guerra tra madri:
la mia foto è più bella della tua, io l'ho presa da quel sito, io l'ho stampata con la stampante da 2 milioni di colori...

E se io non ho il computer? Mio figlio che ritaglia le foto dai giornali è uno sfigato?
e se io lavoro e lui sta con la nonna? Che per fortuna non lo fa giocare su internet a 7 anni?

Alle mie elementari il compito era:
disegna un fiore
poi...
disegna quattro oggetti che iniziano con F
fai la piantina della tua cameretta (a dire il vero la mia maestra, molto politically correct, disse: disegnate la piantina della stanza in cui dormite -che magari qualcuno dorme in salotto...non ha la cameretta-)
La mia maestra ci faceva seminare i fagioli a scuola, ci leggeva il Sergente della Neve durante l'ora di ginnastica (ehm...), e finché non siamo stati in grado di scriverli sul diario, non ci dava i compiti...
La mia maestra aveva istituito la biblioteca di classe per lo scambio libri.
Andavo a scuola dal lunedì al sabato, avevo una maestra sola, non facevamo inglese, informatica e altre cazzate del genere...
Mi sembra, nonostante questa scuola elementare molto elementare, di essere cresciuta bene, di aver fatto il liceo e l'università senza grossi problemi, di scrivere in un italiano accettabile.

I compiti li facevo da sola, senza l'aiuto di nessuno...sicuramente non della mamma...



lunedì 18 novembre 2013

CHIAMA LE COSE CON IL LORO NOME...

Carne alla tartara...
tartara di bovino adulto
tartara di manzo
e chiamala un po' come vuoi, ma se è carne alla tartara, io voglio, anzi pretendo, l'uovo!

Se ordino un tris di carni crude, e mi dici che c'è la tartara, l'involtino e la carne alla zingara io voglio
La tartara
La carne alla zingara
... e l'involtino ...boh!

Non mi porti:
un po' di carne trita
un po' di carne a fettine
un po' di carne a fettine arrotolata.

Perchè non è giusto!

Aprirei la mia personale crociata contro i ristoranti che ti illudono con Menù elaborati per darti le solite cose...
Ma cadrei nei soliti argomenti, triti e ritriti...

La carne alla tartara, comunque, non è la carte battuta al coltello alla piemontese, poco condita per esaltare il sapore della carne.
E' una carne marinata, un blocchetto di carne cruda più o meno speziata e condita, servita con al centro il rosso di un uovo, oppure con la scodellina con l'uovo, oppure con l'uovo che ti sbattono al momento e filano sulla carne, o ancora già mescolata con l'uovo.
Ma cazzo, ci va l'uovo!!!!

(sono stata maltrattata da un ristoratore su Tripadvisor per avere TIMIDAMENTE detto che nel suo locale non ho mangiato male, ma mi aspettavo di più...)
Montecristo non ridere, giuro, era una valutazione TIMIDA!

giovedì 14 novembre 2013

DONNE... e uomini

In una trasferta milanese di poco tempo fa ho avuto la fortuna di assistere a questo spettacolo.

Ammetto che, mi avessero detto di cosa si trattava, ne sarei stata lontana, ma mi hanno detto solo:
andiamo a vedere la Dandini, e io, nella più completa ignoranza, mi sono ritrovata ad assistere ad un'ora e mezza di racconti toccanti.

Non ho intenzione di farvi la recensione dello spettacolo, non ne sarei capace.

Mi faccio solo tante domande, e le rendo pubbliche, magari qualcuno ha delle risposte:


  • dove sta la linea sottile fra un litigio e una violenza domestica?
  • la violenza è solo una cosa fisica? non è violenza anche quella piscologica?
  • perchè non si parla mai di violenza sugli uomini? 
  • cosa fareste voi? qual è la responsabilità sociale di chi fa lo spettatore, o di chi immagina

Tutto questo diventa ancora meno comprensibile se facciamo una piccola valutazione di massima: 
a volte le persone (uomini o donne) non ti ammazzano, ma ti rendono la vita difficile, complicata, assurda. 

Ho amiche separate in casa da anni, tenute ancorate al tetto coniugale da ricatti o da speranze.
Ma ho anche amici uomini che non vogliono abbandonare la scrivania, che sperano di avere da fare fino a tarda serata, perché a casa con la suocera, la moglie e la zia, non si vive. 

Conosco uomini e donne che hanno scelto la vita, e si ritrovano a impazzire per vedere i propri figli. 

La violenza non sempre finisce con un omicidio...
se 200 donne vengono uccise in un anno per violenze domestiche, quante ce ne sono che soffrono in silenzio e vivono una vita non vita?




mercoledì 6 novembre 2013

SCADENZE

E niente,
siamo fatti così, non si può lottare contro i mulini a vento.
Non so se è una cosa tutta italiana, o se anche all'estero sono così, non ne faccio una questione di nazionalità, non voglio.
Alla razza umana piace arrivare sempre all'ultimo, ormai è un dato di fatto.
Ci piace soffrire, ci da adrenalina.

  • passare con il semaforo arancione
  • sfilare al rosso del passaggio a livello prima che ti si chiudano le sbarre sulla macchina
  • arrivare ai 60 all'ora sotto il casello telepass 
  • pagare la bolletta l'ultimo giorno utile
  • bollare in ufficio esattamente un minuto prima che sia classificato come ritardo
  • lasciare che la lancetta della riserva della macchina sia su un rosso tendente al viola, sotto la linea del misurabile, e con la dicitura autonomia residua sia: zero


C'è chi di questa cosa ne ha fatto un business:
i supermercati.
Perchè io lo so che non è per il bene dell'ambiente e del mio portafogli che fanno la vasca dei minuti contati: quella vasca dove trovi tutti i prodotti che scadono il giorno dopo.
E' perchè sfruttano quella nostra indole di arrivare sempre all'ultimo minuto!
Ne sono sicura, perchè io non ho mai comprato i gamberetti, la finta polpa di granchio, le polpette già impanate prima che inventassero quella roba lì.
Lo so che lo faccio perchè mi piace correre il rischio, arrivare sul filo del rasoio e salvare quel gamberetto dalla pattumiera.


martedì 5 novembre 2013

LA VERITA' , TUTTA LA VERITA'

Il mio collega di ufficio e ed io formiamo la "fossa dei leoni".
La nostra stanzetta è l'unica alla quale la gente accede solo ed esclusivamente dopo aver fatto il segno della croce.
Capisco che entrare in un locale 5 x 5 pieno di scatoloni, con due pc per scrivania, tre telefoni e una marea di faldoni, può fare un certo effetto, ma proprio non capisco questo timore nell'accedere al nostro ameno luogo di lavoro.
A noi piace così: piacevolmente incasinato, rappresentazione della mole di lavoro che ci troviamo a sbrigare, roba che se spariscono troppi faldoni dei clienti, iniziamo seriamente a preoccuparci.
Se non suonasse un telefono ogni 5 minuti, sarei terrorizzata, se non avessi bisogno di due pc per lavorare inizierei a preoccuparmi.
Se al sabato non ricevessi almeno una mail, vorrebbe dire che non sono più indispensabile, idem credo valga per il mio collega.
Che vi devo dire?
Ci hanno cresciuto così, in due si fa il lavoro di 4, se ci fosse lavoro per due, uno probabilmente starebbe a casa, e noi in fondo non abbiamo mai lavorato in altra maniera (se per caso succede di mollare un po', è ora di cercare nuovi clienti, stop).
In tutto questo il capo non si da pace di un piccolo particolare di poco conto:
tanto i colleghi ci stanno lontano, tanto ci adorano i clienti.

Ci si attaccano addosso come piccole sanguisughe (i clienti), ci chiamano anche per la più stupida delle domande
(uno mi ha chiamato per sapere se l'IBAN fose con o senza IT davanti..., io non lavoro in banca)
il motivo credo sia semplice ed elementare: diciamo sempre la verità.
All'inizio può essere cruenta: ti guardano spiazzati.
Perché se dici la verità, la gente non ti crede.
Poi capiscono, e apprezzano.
Il problema sono i colleghi:
sembra che la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità, non la vogliano sentire.
Sarà perché alle volte mi scappa di dire che sono delle emerite teste di cazzo?

Ecco, starete dicendo: al cliente mica gli dici che è una testa di cazzo!
Ma nemmeno al collega eh... lo faccio capire, tanto al cliente, quanto al collega.
Solo che se lo dici a uno che ti paga, apprezza, se lo fai gratuitamente, no.

Stavamo pensano di attaccare un cartello sulla porta dell'ufficio:
qui insulti a 1,00 €
In fondo se alla gente piace pagare per essere maltrattata al ristorante, al supermercato e dalla commessa di Calzedonia... forse è così che bisogna fare no?

...c'è anche un altro che mi tratta peggio della commessa di Calzedonia: è il mio moroso, ma quando lo fa normalmente il lo chiamo mio signore e lui indossa qualcosa con le borchie, in quel caso non pago, ma va bene lo stesso.



martedì 29 ottobre 2013

DIALOGHI DA MONDI LONTANI

Ciao Papy,
tutto ok?
Si si, è che sono un po' impegnato
ah, stai lavorando? Scusa.
No, sto giocando alla PlayStation...

(...)

Ti sei comprato la Playstation?
Sì, la 3.
Ma avevi la Wii!!
Eh, ma la Play è tutta un'altra cosa.

Io lo so cos'è...
Ha scoperto che deve ancora lavorare per due anni il mio papà,
probabilmente ha pensato che la play sia un buon modo per mantenersi giovani.

Io però quasi quasi mi preoccupo...
O anche no, alla fine sapremo cosa fare al pranzo di Natale.

lunedì 28 ottobre 2013

MA VOI LO SAPEVATE CHE IERI SERA C'ERA MISS ITALIA?

Si è chiusa un'epoca.
Ieri sera c'era Miss Italia, unica serata, su La 7
(Mentana ieri sera ha guardato per la prima volta dopo tanti anni le trasmissioni della RAI)
Questa mattina NON era la prima notizia sui giornali
Questa mattina NON se n'è parlato in ufficio

Pensa te che sfiga, ti incoronano Miss Italia, e a nessuno frega niente.

Però ha un tatuaggio con su una frase di Dante.
Quindi da domani tutti a tatuarsi le frasi della Divina.

Io stavo pensando a qualcosa del tipo:
"Lasciate ogni speranza o voi che entrate"

Devo ancora decidere dove farmelo fare...


venerdì 25 ottobre 2013

L'ING. E IL FILE XLS

Faccio parte di quella fetta di popolazione nazionale che vive con: 
smartphone
computer
tablet
io senza una connessione internet sono una persona a metà.

Ho un telefono con il quale mando solo mail e Whatsappate
(servirebbe per telefonare vero? Ma io odio parlare al telefono).
Ho un pc con il quale mando mille mila mail di lavoro e non:
uso outlook per i caxxi miei e thunderbird per per il lavoro.
Ho un tablet che uso esclusivamente per leggere il giornale, giocare a Candy Crush, guardare i caxxi altrui su Facebook e vedere Big Bang Theory a letto (ma a qualcuno, serve davvero per lavoro 'sto aggeggio?)

Quando devo dare un indirizzo di posta elettronica il mio cervello parte con un flow chart: 
questo è un cliente si no
se non è un cliente è uno che ti riempirà di messaggi del caxxo?  si no
e via così
ho 5 indirizzi e-mail
anzi sei se contiamo anche quello creato per il blog. 

Faccio parte di un gruppo di persone che per organizzare una serata, una cena, un pranzo, crea un gruppo su Whatsapp o su Doodle.
Eppure mi ritengo ancora limitata nell'uso dei mezzi tecnologici: 
a me non sarebbe mai venuto in mente di organizzare un file xls anche per valutare quanto erano varie le cibarie per un pranzo. 
Invece succede sempre così: 
se hai a che fare con gli ingegneri, stai tranquillo che il file di excel scappa sempre
vuoi per contare i partecipanti alla serata
vuoi per verificare se le macchine bastano
vuoi per fare i conti delle vacanze

Ho visto file di excel un po' per tutto: 
organizzare la dieta
organizzare la raccolta differenziata dei rifiuti sotto casa
organizzare le attività pomeridiane dei figli

il marito ing. di una mia amica ha creato un file che riporta l'organizzazione alimentare e ricreativa dei 4 figli (e secondo me per farli a distanza così precisa mise sul file di excel anche il ciclo della moglie)
tu entri in casa e sul frigo trovi la stampa del piano attività

pranzo con 20 ingegneri 
io ho paura






mercoledì 23 ottobre 2013

LA STORIA DELLA DOCCIA E DELL'IDRAULICO

Un giorno, tanto tempo fa,
-era sicuramente il Medio Evo, e i miscelatori non li avevano ancora inventati, ma io, che ho la macchina del tempo, ne feci giungere uno nella mia doccia dell'epoca-
decisi di mettere il miscelatore al rubinetto della doccia.
Il mio errore principale fu quello di recarmi di persona nel centro di vendita (no, non è un negozio, è un magazzino), nel regno degli idraulici, in quel posto in cui, se non hai un diploma da termotecnico o 15 anni di carriera, non puoi mettere piede.
Andai io per un semplice motivo:
l'idraulico non capiva cosa volessi.
Solo che non lo capiva nemmeno la commessa  tecnico-commerciale del magazzino.
(sì, mi sono fatta qualche domanda in merito, no, ho deciso che non era mia la colpa)

Voglio cambiare il rubinetto della doccia: ha i due pomellini e poi la doccia attaccata, io voglio il miscelatore.
Risposta dell'idraulico e poi del tecnico: non si può.
Tutto si può, me lo hanno insegnato alle elementari insieme a: il bene vince sempre sul male.
(sì, su questo di domande me ne sono fatte tante)

Va beh, minuti di discorsi e di valutazioni tecniche, alla fine un altro commesso si intromette nel discorso e mi da FINALMENTE un normalissimo miscelatore con l'attacco giusto, assicurandosi che lo avrebbe montato un idraulico e non la sottoscritta, poi si offrì di montarlo lui, ma questa è una storia diversa che non ebbe seguito (a ripensarci...peccato).

Arrivò il giorno X
Quello in cui l'idraulico, a una non specificata ora della sera, aveva un buco per la sottoscritta.

E montò il miscelatore.
Al contrario.
Sopra sotto insomma.
A me sembrava un po' strano eh...
Tu mettevi la levetta verso destra per l'acqua fredda, e la lineetta si allineava con il rosso
La mettevi a sinistra, e si allineava con il blu.

Rividi l'idraulico un anno dopo per la caldaia.
E chiesi come mai lo aveva montato al contrario.
Prima risposta:
perchè si sono sbagliati a mettere i colori
(...)
Seconda risposta:
ma non è al contrario, è giusto!
Quando vuoi l'acqua fredda, copri la tacchetta rossa, quando vuoi quella calda, copri la tacchetta blu.
(...)

Poi ebbi un fidanzato che puntualmente si ustionava sotto la doccia di casa mia:
lui seguiva pedestremente la logica che gli imponeva che tacchetta blu: fredda, tacchetta rossa calda, che per fare questo dovesse aprire al contrario l'acqua, non faceva parte della sua logica (durò poco, giuro)

Ora io mi chiedo:
ma avete capito almeno voi...o devo andare a porgere le mie scuse alla commessa del magazzino?



lunedì 21 ottobre 2013

PICCOLI APPROSSIMATIVI CRESCONO

Io faccio il professionista,
LA professionista.
Che vuol dire che ho studiato, poi ho fatto la gavetta, e adesso so fare un paio di cose.
No, anzi, SO un paio di cose, so dove andarle a cercare, so come fare perchè tu, giovane imprenditore, non abbia problemi nel futuro prossimo e in quello a lunga scadenza.
Io faccio la professionista in un settore, poi c'è il commercialista, poi c'è l'avvocato, poi c'è l'idraulico etc etc.
Ognuno sa del suo.
Poi ci sono i tuttologi, quelli che sanno fare un po' di tutto, male, ma un po' di tutto.
Sono quelli che negli anni '90 sapevano farsi la contabilità perchè avevano comprato il computer, negli anni 2000 sapevano fare le pubblicità  perchè si erano comprati il MAC, negli anni '10 sanno fare gli avvocati perchè c'è Google, e tutto quello di cui hai bisogno, è sulla rete.

E va bene, siete tutti dei geni...
ma allora perchè mi venite a chiedere le cose?
Non le avete trovate su internet?
Ah, per avere un parere (gratis) in più...


Vero che il mondo è pieno di ciarlatani, che l'idraulico è riuscito a collegarmi l'acqua calda al posto della fredda (ma questa è un'altra storia, e non so nemmeno come potrei spiegarla senza una foto di esempio)

Vero che anche certi miei colleghi a volte mi chiamano e mi fanno delle domande assurde, roba che dovrebbero sapere dal primo giorno di università.

Ma a mia domanda: facciamo un incontro (gratis) su tale argomento, siete interessati?
La risposta non può essere: grazie, ma tizia, la mia amministrativa, è bravissima con internet e si arrangia.

Quando poi ti cadrà uno da un'impalcatura, e non saprai se ti aspetta la galera, o se potrai dormire notti tranquille... non chiamare me, cerca su google.

Questo mondo è in mano ad una miriade di imprenditori approssimativi, gente che sa vendere, inventare, magari anche farsi i conti (o magari ha solo tanti soldi da buttare via), tanti uomini fermi agli anni '80, gente che non ha voglia di investire tempo e risorse nell'ammodernamento, gente che non sa aprire le mail se non c'è la segretaria, e segretarie che usano file di excel come reticoli da battaglia navale, uffici del personale che non sono in grado di gestire il personale straniero (eh, non so come si scrive), uffici commerciali in cui nessuno sa l'inglese o il francese, figuriamoci il russo o il cinese...

Simpatici ingegneri e dottori che escono dall'università e si credono geni:
ragazzi, vi svelo un segreto, siete tanti fra tanti, in un piattume generale di personaggi che non sono in grado di scrivere due righe di presentazione da allegare ad un curriculum.
Da tre righe scritte emergono solo piccoli geni incompresi con tanti diritti e niente doveri.
E il prossimo che al termine di un colloquio conoscitivo, alla mia disponibilità di chiarire dubbi, mi chiederà di quanto è lo stipendio e quanti sono i giorni di ferie, verrà sicuramente assunto come addetto alla pulizia scale.
Ah no, non si può, perchè mi denuncerebbe per mobbing.

Si lo so, volete solo sapere dell'idraulico e della mia doccia...
(il mio idraulico ha la parcella oraria più alta della mia)





venerdì 27 settembre 2013

LA PASTA DELLA BARILLA

Mi sto immaginando il capo della comunicazione della Barilla spa:
vorrebbe prendere il suo sommo capo e spaccagli la testa. 
O almeno urlare: 
brutto cretino, se paghi me per scrivere i tuoi comunicati stampa e per gestire l'immagine aziendale, devi dirmelo che vuoi parlare con le zanzare!
Che io ti dico: guarda, lascia stare che è meglio, che è un bel casino, sono bravi, vincono sempre loro!
Se una trasmissione si chiama: LA ZANZARA un motivo ci sarà no?
Cosa ti metti a ingarbugliarti con la storia degli omosessuali! Ma insomma!

Gentilissimo signor Barilla, 
intanto hai ragione: difficilmente un gay mangerà la tua pasta, come non la mangio io, come non mangio i biscotti e le altre cose del mulino bianco.
E forse sì, proprio per colpa della pubblicità del Mulino Bianco e della Barilla, o per l'insinuazione che mi fece il dietologo sullo stretto legame del mio girovita con i tegolini, i saccottini, le crostatine mangiate da bambina. 
Le tue pubblicità, gentile signor Barilla, rappresentano uno stereotipo nel quale io non mi immedesimo.
(Per fortuna)
Ho una cultura medio/alta, leggo le etichette degli alimenti, mi danno fastidio le pubblicità ingannevoli, l'allusione alla natura legata ad un prodotto così terribilmente industriale. 
Ci tengo un po' alla mia salute, a quella delle persone con cui vivo, mangio poca pasta, ma quella che mangio deve essere buona, ruvida. 
Non mi piace la maniera in cui sfrutti l'ignoranza di certe madri con le  tue paste colorate che facendo credere che dare un piatto di pasta verde al figlio equivalga ad una dieta sana ed equilibrata.
Non mi piace il modo in cui prendi per il culo le nonne, che sono convinte che un flauto sia la merenda giusta per il nipotino. 
Ma vai avanti così, perchè il tuo target è corretto, la tua pubblicità perfettamente in linea, e no, non credo che i gay non mangino la tua pasta perchè nella pubblicità non ci sono lui e lui...

Però la prossima volta non peccare di superbia, fa parlare chi paghi per farlo, 
il signor Buitoni ed il signor IKEA non ci hanno pensato minimamente a rispondere direttamente, hanno mandato avanti quello giusto!
 

mercoledì 25 settembre 2013

OKTOBERFEST

E niente.
Anche quest'anno, come tutti gli anni, sento parlare di 'sta roba dell'Oktoberfest.
E niente.
Anche quest'anno, come tutti gli anni, non comprendo.

Sono almeno 20 anni che ogni anno a settembre sento parlare di gente che prende il bus e va a Monaco: 
  • piscia dentro questi cavolo di orinatoi comuni (Ma le donne, dove pisciano le donne?)
  • beve litri di birra sgasata (che quella sì che è buona, non ti gonfia la pancia)
  • fa foto a ragazze in abiti da tirolese con 10 boccali da un litro per mano che evidenziano i pettorali importanti
  • vomita durante il viaggi di ritorno
  • perde documenti, soldi ed ogni cosa si possa perdere
Se fosse un'azienda a obbligare un dipendente a fare un viaggio così finirebbe sul giornale per maltrattamento!

E niente.
Non capisco!
Adesso spiegatemi cosa c'è di più figo a monaco che a qualsiasi festa del paese.

La risposta normalmente è:
eh, ma sai che a Monaco è tutto in festa, una figata, le giostre...
...
noi però non l'abbiamo vista, perchè andando via il venerdì notte dopo il lavoro, arrivando alle 4 del mattino di sabato, dormendo in macchina, facendo casino sabato, usando la notte di sabato per riprendersi, partendo la domenica a pranzo...

Quando ero giovane oltre tutto pensavo fosse una cosa da giovani, diciottenni che finalmente hanno la patente e fanno una cazzata da diciottenni che finalmente hanno la patente!
E invece NO!!!!
A tutte le età fanno sta vita!

Io la Birra me la bevo al pub sotto casa, dove è buona, non c'è casino, e i bagni sono bagni normali, anche per far fare la pipì alle signore.

martedì 17 settembre 2013

IN MEDIO STAT VIRTUS

Per qualche "strano" motivo, molti psicologi si sono riciclati a fare corsi di formazione nelle aziende.
(non leggeteci niente di polemico, ho avuto solo esperienze positive fino ad oggi)
Questi poveretti normalmente passano, delle 4 ore di corso, 1 a parlare dell'argomento del giorno, e 3 a rispondere a domande, a volte anche imbarazzanti, dei presenti.

Non sto qui a tediarvi sui problemi di bulimia che si concentrano nelle ore di ufficio,
delle crisi di panico solo nell'ascensore della ditta,
della fobia della pinzatrice,
del dramma di non riuscire ad usare la stampante...
delle ansie che provoca la gonna troppo corta di quella del terzo piano alla moglie di quello del secondo piano, che nemmeno ci aveva fatto caso alla gonna troppo corta di quella del terzo piano, ma poi la moglie, che un giorno è passata a salutare in pausa pranzo, gli ha fatto notare... (...)

Il dramma reale si è consumato con un gruppo di quasi in pensione.
Loro, che devono trovare sfogo, che l'azienda, a 65 anni, non li vuole più, che devono mantenere il nipotino (trentenne), che non sanno cosa fare, che dovranno cercare un diversivo.
Arrivata la pausa caffè, lo psicologo di turno mi racconta di quanti casi di marito e moglie, in età da pensione, decidono che l'altro, il coniuge, il compagno di una vita, è un problema.
Lo decidono spesso in accordo con uno psicologo, che se ne salta fuori che:
"si, la sua crisi di mezza età è legata a sua moglie, che è gelosa che delle tante cose che può fare adesso che è in pensione, mentre la  sua signora, continua a fare la casalinga, e magari nemmeno ha i nipotini da guardare"

OMG

Cioè, mi state dicendo che, a 70 anni, quando finalmente dovresti avere raggiunto la pace dei sensi, quando hai bisogno di una stampella, di una spalla, di un compagno di sventure, fra una prostata che non va più, il viagra che non basta, le tette che arrivano a terra...
Uno psicologo (cretino) ti viene a dire che sì, l'ostacolo alla tua felicità è la gelosia di tua moglie!?

Ora, può anche essere...
mettiamolo pure in conto che vi sopportate da 50 anni, magari anche di più...
ma cazzo dai, vi siete sopportati fino ad adesso, vorrete mica smettere...
e per cosa poi?
Perchè a lui prendono le crisi di panico quando va a farsi la mezza maratona nel parco?
A lui le crisi di panico perchè lei a casa è preoccupata per lui...
E fai bene a farti venire le crisi di panico
COPPIA
si chiama
COPPIA

E non raccontatemi che ogni persona è responsabile per se stessa e non per gli altri
Stiamo insieme, bene, tu hai un po' di responsabilità anche per me.
E io per te.
Fossi stato io lo psicologo, avrei risposto che la mezza maratona, a 72 anni, puoi anche evitare di farla, brutto idiota irriconoscente.
Specie se nella tua vita non hai fatto altro che bere birra e andare in giro per il mondo...
Ti svegli a 70 anni e decidi che adesso devi metterti a correre perchè ti senti vecchio???

La via di mezzo?
Vatti a fare una passeggiata al parco, mano nella mano con la tua signora, e ringrazia di averla ancora vicino a te, nonostante tutto.
Stronzo

lunedì 16 settembre 2013

IO NON HO LA TV

Bugia.
La tv ce l'ho... ma non la guardo.
Per me la TV sono i canali 311, 312, 313, 314 di qualcosa che credo sia Mediaset.
No so, so che pago mezza bolletta ogni due mesi per lobotomizzarmi a vedere qualche film in bianco e nero, qualche commedia fantozziana o qualche film decente.

Mi avevano detto che dire: non ho la televisione, non so di cosa stai parlando, fosse molto chic.
Stocaxxo.
Sento parlare di programmi (di cui nemmeno ricordo il nome, lo ammetto, quindi non riesco nemmeno a farvi un esempio concreto) tenuti da personaggi di cui non conoscevo l'esistenza (tolta Barbara d'Urso, che so chi è, ma di cui non ho avuto il piacere di vedere le performance televisive)
Mi rendo conto di non vedere una pubblicità da talmente tanto tempo che non ho idea di cosa vada per la maggiore al momento.
Questa cosa mi sta ghettizzando.
Sono noiosa e non comprendo i discorsi dell'ufficio.
E quando dico: non lo so, io non guardo nemmeno il telegiornale in televisione
mi guardano tutti come se fossi quantomeno una contapalle.
Ma ve lo giuro, io non conosco il palisesto rai e mediaset!
In compenso ho una dipendenza per
questa sit com qui:
http://www.youtube.com/watch?v=Q5BTyL35CbU

Qualcuno li vede? Ditemi di sì vi prego, perchè sembro essere l'unica in una ditta di 100 persone a sapere di cosa si tratti...



martedì 3 settembre 2013

DIMENSIONI

Si.
Proprio di quelle dimensioni lì parlo.
No.
Non entro nel merito di quanto debba essere grosso per portare piacere.
Nemmeno mi interessa sapere la media nazionale, quella europea, quella africana.
Ma mi sento terribilmente in imbarazzo con i compagni di spogliatoio del mio amato moroso, tanto quanto mi sentivo in imbarazzo con i compagni di spogliatoio di un mio ex (dovrebbero mettere una regola negli spogliatoi dei campi di calcetto: vietato fare la doccia nudi).
Questo mio ex non era molto dotato, anzi...era uno scherzo della natura.
E gli amici lo sapevano... e io sentivo allusioni in materia in ogni battuta che facevano.
E che dovevo dire?
Che non era vero?

Ora ho il problema contrario.
FERMI TUTTI
No, non sto con Rocco, evitate di immaginarvi cose fuori dal normale, ma sicuramente madre natura è stata più generosa che con altri.
L'altra sera, mentre mi accaparravo una bottiglia di vino ad un buffet al grido di:
LA BOTTIGLIA E' MIA
Un suo amico (compagno di spogliatoio), visto tre volte tre, se ne esce con:
"ah sì, tanto tu a cose grosse sei abituata"
alla quale rispondo, facendo il verso a una donna con un certo contegno:
"ma ti sembra una battuta da fare a una signora? Nemmeno ci conosciamo!"
la risposta mi ha segato le gambe:
"no, noi non ci conosciamo, ma io faccio la doccia con il tuo moroso"

Non è stata la prima e non sarà l'ultima battuta sull'argomento.
Ma vi giuro che pensare che ci sono uomini che collegano me a un membro di dimensioni notevoli,
mi crea imbarazzo.


martedì 30 luglio 2013

MERCATINI E MERCATINI

Io li odio i mercatini.
Il motivo fondamentalmente è che sono peggio di una gazza ladra:
mi attirano le cose sberluccianti. 
Potrei stare ore a fissare colori e lucine di un banco di oggettistica, mi incanto anche quando passa il marocchino in riva al mare con le perline colorate.
Solo che poi mi rendo conto che il singolo oggetto, preso da solo, non mi interessa.
Rimango folgorata da quei piccoli orecchini colorati tutti in fila ordinati, dalle borse, dalle tartarughe che muovono la testa tutte insieme, dai banchi di incensi e da quelli di oggetti di legno. 
Appena ne prendo su uno però la magia sparisce. 
Li vorrei tutti, di uno non me ne faccio niente.

E poi comunque quei mercatini lì li odio, perchè sono dei piccoli club.
Li vedi, si conoscono tutti, sono tutti amici, mica sono lì per vendere, sono lì per farti notare quanto loro sono ingegnosi, abili di mano e pure imprenditori di loro stessi. 

Io non sono capace a cucire un bottone, figurati a realizzare una borsa in fettuccia con fodera e cerniere...

Io al massimo potrei mettermi in piazza a cuocere due frittate e un hot dog..ma poi mi sta sul culo l'odore del cibo da strada fritto...quindi non potrei fare nemmeno quello.

NON AVRETE MAI I MIEI SOLDI


lunedì 22 luglio 2013

LA BIRRA FAIDATE

Ho ancora in mente la faccia di mio padre quando assaggiò la produzione casalinga di grappa di mio nonno.
Ma la togli la testa?
La testa??
Si, la testa e la coda!!
...
Correvano gli anni '40, e mio nonno si faceva la grappa in casa, così negli anni '90 mio zio (del tutto disinteressato...) gli regalò un alambicco.
E mio nonno si rimise a fare la grappa.
(E' caduto in prescrizione vero?)
Comunque, io all'epoca non mi facevo ancora di superalcolici, ma credo che una roba che fa 90° sia alcool, non grappa.
La cosa, come potrete capire, non ebbe successo.
Mio padre la classificò fra le attività pericolose e l'alambicco finì a fare mostra di sé in tavernetta.
La grappa la usò mia nonna per sgrassare i vetri.

Ma fate mente locale e ditemi quanti di voi possono affermare di non aver fatto un'autoproduzione di qualsivoglia alimento, o di non avere in famiglia il mago della conserva fai da te.
 (si, poi ci sarà spazio anche per la bigiotteria, le borse, i vestiti e il taglio dei capelli, ma siccome l'attenzione media è di 5 minuti su un post, devo essere rapida).
C'è chi  faceva il vino e poi l'aceto (o anche solo l'aceto va)
C'è stata la moda del pane, della pizza, della passata di pomodoro.
I liquori, gli zuccherini sotto spirito.

Vasetti di melanzane sott'olio che incrociavi le dita tutte le volte sperando di prendere solo un po' di mal di pancia e non una famiglia di Clostridia Botulino (no, non sono capace a declinare le parole in latino)
Marmellate di albicocche con il vermetto, ma senza zucchero (ma che cavolo di marmellata è?)

Mia nonna poi riciclava i barattoli, ed io ho sempre patito tantissimo: mangiare la passata di pomodoro proveniente dal vasetto dei sottaceti Polli con il tappo del Brioschi, anni di terapia...

Mia zia invece odiava la nutella: quel bel barattolo di vetro, con il coperchio di plastica!!!

Insomma, tutti abbiamo in famiglia il mago dell'autoproduzione alimentare.
Ma io mi chiedo..

Ma fare 'sta cazzo di birra artigianale,  è davvero una cosa così semplice?

Perchè tanti si mettono a coltivare le zucchine sul terrazzo, ma nessuno poi apre un'azienda di zucchine prodotte in terrazza!
Negli ultimi 5 anni ho contato almeno 15 nuovi birrifici artigianali di cui conosco i proprietari al massimo per un grado di separazione (o due? si insomma, sono al massimo amici di amici).
Secondo questo sito sono oltre 550 i microbirrifici artigianali (che poi, nel birrificio artigianale c'è sia Baladin che lo zio dello zio che fa 5 bottiglie 5 a natale... mi sto ancora chiedendo cosa significhi MICRO e cosa ARTIGIANALE)


Non so, è come se tutte le nonne calabresi si fossero aperte l'aziendina di pasta al forno, melanzane alla parmigiana e friggitoria.
Come se mio zio si fosse aperto una produzione di torte alla cannabis
Come se io avessi aperto un centro ricreativo per uomini soli

Ma poi, sono davvero tutte così buone, particolari, uniche....
O è solo una moda della crisi?




giovedì 27 giugno 2013

CHE STRANEZZE

Capita, a volte, di ritrovarsi a cene di lavoro in cui la torre di babele è rappresentata egregiamente:
spagnoli, francesi, italiani...
Per motivi che non sto a raccontare (noiosi...), lavoro con aziende piccole, dove non c'è il manager che parla inglese, francese, cinese, ma ci sono tanti piccoli capi, che, se va bene, parlano la lingua nazional popolare, e non solo il dialetto stretto.
Questi capi si ritrovano con altri capi, di altre piccole aziende francesi, spagnole, turche...
e parlano, anzi, parliamo...
Ognuno la propria lingua.
Non avevo mai valutato attentamente la cosa.
Io non parlo francesce, nè inglese, nè spagnolo, e gli interlocutori non parlano italiano.
Ma ci capiamo....
insomma, no ablo, ma comprendo.
No, ok, era un esempio per arrivare ad un punto cruciale:
a volte non ci sono gli stranieri, ma solo i piemontesi, i veneti e i romagnoli...
cazzo, succede la stessa cosa!
Ognuno parla il suo dialetto.
E i discorsi sono precisi, ve lo giuro:
DA NOI SI FA COSI'
Terra che vai, usanza che trovi, per carità...
ma possibile che io debba, invece che conoscere le leggi del mio Stato, e quelle della CE, debba sempre conoscere quello che pensa la regione, la provincia, il comune...

Io sono contenta che ci siano i prodotti tipici, la valorizzazione del territorio e bla bla bla
ma valorizzare, non significa chiudersi a riccio nei confronti del resto del mondo,
significa avere interscambi, conoscersi.

Com'è possibile che io questa mattina, in una mail di presentazione in cc, sia stata definita:
non è di qui, ma ti assicuro che, nonostante questo, è ferrata in materia??????

La prossima volta che vado in Emilia Romagna mi porto il passaporto...che è meglio.


martedì 25 giugno 2013

VIVA IL REGNO DI SARDEGNA

C'era in casa del pane Carasau...
e poi c'era della salsiccia di bovino...tipo "salsiccia di Bra",
Ros ha deciso di ripristinare il Regno di Sardegna.

mercoledì 12 giugno 2013

KEBAB


Ma potrei fare le stesse considerazioni su altri mille prodotti non nazionali...
Giusto poche settimane fa, ad un convegno sull'esportazione dei prodotti tipici nazionali, ci raccontavano che: 
il più grosso problema ad esportare nei paesi BRIC (Brasile, Russia, India Cina) è la COMPLETA DISINFORMAZIONE di tali Paesi sui nostri prodotti alimentari. 
Insomma, arrivano là i prodotti, e non sanno in che categoria classificarli, quindi li rifiutano, o comunque ti fanno mille storie. 
A questo punto chiaramente tutti i presenti (Italiani che vogliono vendere all'estero perchè qui è una "merda") 
si sono sentiti in obbligo di esprimere il loro concetto di popoli del terzo mondo senza cultura gastronomica...
Noi Italiani siamo sicuramente bravi a venderci (se poi contiamo che una ricerca ha fatto emergere che vendiamo più prosciutti di Parma di quante animali macelliamo... siamo sì, davvero bravissimi... 
ma non è che il resto dell'universo non abbia mai mangiato eh...
Il Kebab ha delle radici antiche, così come la cioccolata per il Brasile, o gli insetti per l'India.
Non so se il resto del mondo si comporti come l'Italia, ma credo di no, visto che noi andiamo in tutto il mondo a vendere ogni puttanata che ci passa per la testa spacciandola per prodotto tipico.
Leggere: meglio un panino al salame di questa schifezza (parlando del Kebab), mi fa venire voglia di chiedere a chi l'ha scritto se sa che gli stessi nitrati di cui si parla per il Kebab sono nel salame, e se sa che la stessa incidenza di batteri trovati nel kebab si ha in prodotti nazionali.
Te la prendi con le polpette di Ikea che "chissà che porcheria c'è dentro..." e poi non sai che la carne separata meccanicamente è quella usata anche per fare alcuni famosi pronti a cuocere di note aziende nazionali (e che dai al tuo bambino, perchè mangia solo quello)
Lo vedo sugli alimenti, come lo vedo sui lavoratori...
Ci lamentiamo degli extracomunitari, ma ormai la formazione per la sicurezza sul lavoro la fai solo più in cinese e romeno...albanese e moldavo... 
Al punto che la normativa lo ha espresso chiaramente: i corsi vanno fatti in maniera che i lavoratori capiscano  (si insomma, nella loro lingua)
Le cose sconosciute spaventano, e normalmente le rifiutiamo... 
Fare un passo indietro, e conoscere...

giovedì 6 giugno 2013

ZAFON

No, niente da dire su alimenti oggi.
... a parte l'epatite A che oggi si prende anche dai frutti di bosco...(non ci sono più certezze ormai)

Oggi vorrei condividere un problema (quasi risolto visto che ho praticamente finito la trilogia)

quest'uomo

mi ha letteralmente tolto il sonno. 

Lui e i suoi cazzo di libri ambientati a Barcellona mi hanno causato due problemi:
1-rimango sveglia fino all'una per leggere, oppure leggo invece di preparare la cena
2-voglio andare a Barcellona

poi c'è un altro particolare: Ros sostiene di assomigliargli...ora, va tutto bene, ma no dai!! 
Che lo so che l'aspetto non è tutto, ma se gli hanno dato il dono della scrittura, è perchè hanno peccato con altre doti ...



martedì 4 giugno 2013

E' UN DAIQUIRI? NO...FRAGOLE E TEQUILA


VIENI A CASA MIA CHE TI FACCIO UN DAIQUIRI ALLA FRAGOLA
...poi era troppo sbattimento, e mi ha ubriacata con un assaggino di roba alcolica per ogni viaggio
(e Ros viaggia tanto porca paletta)
e si, gliel'ho data subito, anche prima di subito, quindi non ubriacatemi...
o ubriacatemi
o insomma, parliamone!
Alla fine ieri sera siamo riusciti ad avere le fragole vere
Così ha tirato fuori il marchingegno che trita il ghiaccio, le fragole e qualunque cosa tu voglia frullare e bere invece di masticare, ed è uscito quello qua sopra (si, ho modificato i colori...era meno alieno)

Ecco, mi sono ricordata perchè all'epoca non bevemmo il Daiquiri!
Perchè secondo Ros il Daiquiri si fa con la Tequila...
Invece è risaputo che si fa con il Rhum, bianco...
Va beh, insomma, ha tirato fuori questa cosa con la Tequila,
e siccome avevo già capito che la tequila mi piaceva, ora sono rovinata...

Ma sai che Tequila e Fragole...
non vanno mica male!

venerdì 31 maggio 2013

IL TOMINO DEL SIGNOR LONGO


SI, NOME E COGNOME

Perchè certe aziende secondo me se lo meritano...

Te lo vendono incartato, in un rotolone intero di tanti tomini.
Tu li tagli e fai i veri tomini freschi
E poi li condisci
E poi li mangi

Perchè ho messo nome e cognome?
Perchè così andate al supermercato e ve li comprate
e capite.

giovedì 16 maggio 2013

MENTA

...e io che pensavo servisse solo per il Mojito.
CUS CUS
INSALATA DI POLLO
RISOTTO
FRITTATA
UOVA
CIOCCOLATA
il problema è che ne esistono un tot di varietà differenti...
mi dicono che questa, ad esempio, non va bene per farci il tè.

martedì 30 aprile 2013

STELLATI E TRATTORIE

Mi piace mangiare
(ma dai? ma guarda che dichiarazione che tiro fuori oggi!)
In realtà mi spiace avere uno stomaco piccolo e un sistema digestivo pessimo,
perchè molto spesso alla goduria del cibo segue la depressione da digestione lenta,
ma credo non sia così interessante e importante,
se non per il mio compare, che a seguito di un lauto pasto trova interessante smaltire con forme di sport non inserite nei giochi olimpici.
A me il solo pensiero di fare del sesso (acrobatico magari),  dopo un pranzo di 10 portate, mi fa venire la nausea e il vomito.
No, aspetta, non era di questo che volevo parlare!!!
Era  della differenza che ci passa fra uno stellato e la trattoria sotto casa menù dieci euro.

Inizio a non capire più cosa fa di uno stellato, uno stellato.
Mi avevano insegnato che uno stellato deve avere:

  1. tavoli comodi e abbastanza distanti da garantire la privacy non il tavolino posto nell'ingresso del locale (no, mi mandi via piuttosto!!!)
  2. una carta dei vini e qualcuno che, quando ti porta la carta dei vini capisce cosa gli hai chiesto (IO sono un cretino, TU dovresti sapere che se ti dico che non voglio un vino che fa 14,5°, non ti sto dicendo che voglio un vino mosso, ti sto solo dicendo che quando esco voglio essere ancora in grado di camminare sulle mie gambe, e tu, alla quarta volta che te lo spiego, potresti fare finta di capire...)
  3. qualcosa di nuovo nella sostanza, non nella descrizione (e mi viene sempre in mente il pesce veloce del baltico con torta di mais di una canzone di Paolo Conte)
  4. la cameriera non deve essere solo simpatica e in stage dalla scuola...(almeno spero)
Insomma non so...
non capisco più COSA pago.
Le materie prime?
Spesso no, perchè certi piatti con tre ravioli a 25 euro sono un'esagerazione comunque.
In un due stelle mi è addirittura capitato:
coperto: 15€ (ma nel coperto ci sono gli appetizer e i dolcetti del caffè...)
ma se prendi meno di due piatti ti addebito anche 10  euro degli appetizer...
il Caffè, che è il Caffè della Illy, Lavazza o simili sono arrivata a pagarlo 5 euro...

Allora pago il servizio?
Ah no, aspetta, non pago un pluridecorato maitre di sala, spesso a chi mi serve non arriva nemmeno in un mese quello che io pago per una cena in 4!

Allora pago il fatto che posso dire:
sono andata a cena lì?

Ecco, ormai mi sembra tanto simile alla moda.
Comprare vestiti made in taiwan, made in china, made in vietnam ma firmati da D&G e amici.


Insomma, un po' la stessa roba che compro alla Stefanel o da Zara...

Poi ci sono le eccezioni eh, ma sono quelle che confermano la regola...




lunedì 29 aprile 2013

ASPETTATIVE DISATTESE DAL CIBO

L'altro pomeriggio mi trovavo a bighellonare per le vie del centro.
Ad un tratto fui colta da un leggero languorino.
Così feci domanda in carta bollata al convivente per potermi sedere al tavolo di una nota cremeria e gustarmi una coppa di gelato anni '80.
La tentazione per la Banana Split è sempre forte, come quella per gli spaghetti al sugo.
In realtà credo che la parte più sensibile di me sia attratta dai menù plastificati ed appiccicaticci con le foto delle coppe, prodotti sicuramente negli anni '80 e mai cambiati.

Comunque sia, dopo un po' di dubbi opto per una coppa dal nome comune, ma dalla descrizione sofisticata:
due cialde di meringa farcite da gelato al cioccolato e crema, avvolte da una colata di cioccolato caldo e rhum.

Di tutta questa descrizione, mi arriva al tavolo un normalissimo affogato al cioccolato e rhum.
Senza, dico SENZA la meringa.

Io li odio
Li odio profondamente.
Mi concedo la coppa di gelato una volta l'anno, ci metto ore a ponderare la scelta, non puoi fregarmi così.

e non gli ho detto nulla...
solo perchè non ho pagato io.
Perchè se mi fossi avvicinata io all'omino sul trespolo alla cassa sicuramente avrei pagato,
e successivamente fatto notare che se non hai una cosa, me lo dici, non mi fai passare una roba per un'altra.
Io ci rimango male!
Ne rimango ferita!

E quante volte succede che dalla descrizione di un piatto ti aspetti una roba senza eguali, e invece ti presentano la solita minestra.

venerdì 19 aprile 2013

COSE

Domani fa brutto, la temperatura precipiterà.
Bene.
Meglio.
Non so a voi, ma a me la primavere mette voglie, tante.
Prima di tutto divento famelica:
dolce, salato, sano e non.
Passo dallo yogurt alla pizza, dalle insalatine sane alla pasta con i pomodorini e la burrata.
ah, la burrata...devo parlarne della burrata prima o poi.
Poi mi fa venire anche altre voglie, quelle classiche della primavera, un po' come a tutti gli animali no?

Così spero che domani tiri giù un mezzo diluvio, che scrosci d'acqua ci blocchino in casa, che la temperatura sia tale da richiedere di stare sotto le coperte con un bel caffè caldo.

(...)


giovedì 18 aprile 2013

LA QUARTA

Ebbene no,
non è delle mie prosperose tette che voglio parlare (anche perchè una quarta me la scordo, credo che non ci potrei arrivare nemmeno con 20 kg di più addosso ad una quarta di reggiseno).
E' dell'insalata che voglio disquisire.

Faccio coming-out:
IO COMPRO SOLO INSALATA DI QUARTA GAMMA

Ecco, lo sapevo, non sapete cosa sia vero?
E' quell'insalata lavata, tagliata e già mescolata in proporzione variabile (così dice l'etichetta).

Sembra che questa cosa sia un delitto.
O almeno, sembra che io non rientri nella categoria donna di casa solo perchè mi rifiuto di comprare l'insalata da lavare.
E mi dicono:
eh, ma guardI (che mi insultano dandomi del lei, pensa)
che l'insalata costa tot al kg, e lei la paga dieci volte tanto
e poi, chissà che cosa ci mettono dentro quella roba lì, e poi ... si immagini che spreco
PER QUELLO CHE CI METTI A LAVARE DUE TESTE DI CICORIA
Ah sì?
E allora vienimela a lavare tu la cicoria!
Che io odio fare poche cose, ma fra queste c'è sicuramente tenere le mani a mollo nell'acqua gelida, fare scorrere litri e litri di acqua, e poi, vogliamo dirla tutta?
Non ho nemmeno l'attrezzo per asciugarla la cicoria.
Io compro l'insalata già fatta, lavata e dimensionata secondo le necessità di Ros e Mie.
Piccole confezioni che costano un euro, anche meno, da 250g, quindi fa qualcosa come 4 euro al kg.
Considerando che la cicoria (sempre che la vendano ancora eh ...) costa un euro al kg compresa di terra, radici, foglie da togliere, secondo me non è quella grande spesa!

mercoledì 17 aprile 2013

IL SALAME DOLCE

Il giorno che in un ufficio, la mamma del proprietario di una bella aziendina, mi portò la merenda. 
Eravamo lì a parlare di numeri, di finanza creativa, di fatture a 360 giorni e di dipendenti con strane abitudini. 
Ed avevo già capito che non era la solita azienda, perchè nelle aziende normali i dipendenti all'ora di pranzo non banchettano allegramente in sala mensa smezzandosi i baracchini e non ti chiedono se vuoi un piatto di pasta con loro (proprietà compresa)
Ma che poi, alle 16:30, insiema al caffè fatto con ALICIA ti arrivi il salame dolce... 


Assaggiandolo mi è tornato in mente il giorno in cui, per la festa del papà, lo preparai con mia mamma.
Non lo mangiavo da secoli, ed è buono, buonissimo, con quel po' di alcool buonissimo.
A volte, tra uno stellato e una pasticceria di alto livello, ti dimentichi questi gusti semplici e buoni...
soprattutto ti rendi conto di saper fare una Sachertorte, ma che non saresti in grado di mettere insieme un salame dolce per la festa del papà...
Commovente no?

venerdì 12 aprile 2013

SELEZIONE DEL CIBO E NUOVE REALTA' GASTRONOMICHE

Ero su e giù per l'Italia (va beh, per il NORD Italia) per lavoro,
 e una cliente molto simpatica e da poco single
 (ecco, fosse dovevo capirlo che se mi invitava a cena dopo il lavoro in settimana, a casa non aveva qualcuno a cui fare la cena, come potevo capire che avrei passato la serata ad ascoltare di ex mariti, ex suocere, ex amici, ex case, ex animali domestici... ma è un'altra storia)
mi ha invitata in un locale in franchising di quelli dove butti le arachidi per terra e mangi il pollo con le mani. 
Tutto bene, tutto buono (mi sono mangiata un intero pollo con le mani)
va beh, buono nel senso che la notte ho dormito.
Ma mi sono rimaste due domande:
perchè ho questo odio tremendo per le patate fritte e nessuno considera che possano esistere persone che non amano le patate fritte? 
perchè ormai va di moda mangiare nelle catene omologate così sei sicuro di quello che ti troverai nel piatto? 

a seguito il prima e il dopo ... 


 quel mucchietto marrone sopra alla fetta di pane sono le ossa del pollo, inutile dirvi che adoro rosicchiare 


ANDOUILLETTE










Tra le cose che adoro c'è questa qui sopra.
Ebbene sì, lo ammetto, la adoro anche perché se ammetti di amare certi cibi, attiri l'attenzione.
Come quando ho detto di amare i sanguinacci con le cipolle, o come quando ho detto che il formaggio con i vermi non era così male, o che non ci trovavo niente di male nel mangiare le cavallette fritte.

Conobbi l'andouillette anni fa, durante una sciata in territorio francese.
Ci sedemmo al tavolo di questo bel ristorante sulle piste, ed essendo in compagnia di persone per niente esterofile, e anche un po' idiote, vidi ordinare pizza e birra.
Come al solito ci misi due ore a leggermi tutto il menù, e fui attratta da questa cosa che non avevo idea di cosa fosse... solo che all'epoca non c'era lo smartphone...
Chiesi alla simpatica cameriera INGLESE che faceva la stagione lì...
Risposta (in inglese/francese/italiano): è una cosa che puzza tantissimo e viene da qui...e si indicò la pancia.

Considerando che, anche se sono francesi, la merda non la mangiano,  ebbi il mio primo incontro con questa specialità:
interiora di suino e bovino insaccate e stufate (ho poi scoperto che ne fanno in differenti modi, ma in sostanza è la nostra trippa, ma insaccata)
Buona
anzi no
Stupenda



domenica 17 marzo 2013

CURRY

... e un po' di rum.
Mazzancolle tropicali da 50 grammi l'una...non erano cattive.
NO
Ed erano anche un po' afrodisiache...

venerdì 8 marzo 2013

MI VIENE DA PIANGERE

Ho ferme foto di Anduiette Francesi, Cervella Fritte Piemontesi, Costate Fiorentine e Sarde in Saore Venete.
Ho foto di cibi e ricette, argomenti sconci e mediamente pornografici di cui mi piacerebbe disquisire.
Ma mi viene da piangere.
Non riesco, nemmeno facendomi violenza, a parlare del più e del meno, facendo finta di non aver paura, di non essere arrabbiata per la situazione politica del mio Paese, per il basso livello culturale dei miei simili, per l'incapacità di dialogare senza finire in insulti, parolacce ed urla.

Vorrei parlare della bellezza della mia Nazione, della nostra storia millenaria, delle nostre fantastiche abitudini alimentari.
Invece ogni mattina parlo con qualche dirigente e poi con qualche dipendente.
Ogni giorno sento il dirigente dare colpa al dipendente e il dipendente dare colpa al dirigente.
I comunisti danno la colpa a Berlusconi, i Berlusconiani danno la colpa ai comunisti, poi ci sono i grillini, che danno la colpa a tutti, tranne loro, loro no.
Quando faccio presente come deve essere fatta una cosa, che invece stanno facendo nel modo sbagliato, tutti, senza distinzione di razza, sesso e posizione nella classe sociale, mi rispondono con un SI MA.

Mi parlano male dei colleghi, dei capi, dei sottoposti, della vicina di casa, della suocera, della portiera.

Mi dicono che leggo troppo i giornali, o che guardo troppo la tv, o che ascolto troppo quello che si dice in rete.
Allora provo a parlare solo con la gente.
Mi viene da piangere ancora di più.


giovedì 14 febbraio 2013

LA BASSA

Quando il lavori mi porta nella bassa accendo un cero.
Profumi straordinari, paesi in mezzo al nulla, ma pieni di storia.
Il legame con la terra così forte.
E l'accento...il dialetto...il CIBO
Potrei vivere di coppa, culatello e vinelli come l'ortrugo e il lambrusco. Leggeri e gentili...non ti segano le gambe al secondo bicchiere.
E poi mi ricorda tanto NOVECENTO...
E poi mi fa venire tanta voglia di...
Di.

mercoledì 6 febbraio 2013

POLPO

Si chiama Polpo...non polipo.
Si fa bollire in acqua e aceto.
Si fa raffreddare nella sua acqua e si mangia il giorno dopo.
Il umido... Con il pomodoro
O anche in insalata con capperi e olive.
Oppure è una piovra?

venerdì 1 febbraio 2013

NON MORIREMO MAI DI FAME

Accensione del telefono cellulare alle ore 8 esatte.
E' un telefono aziendale, sai che quando lo accendi le grane si catapultano sul tuo groppone in un millisecondo.
Non sto a tediarvi con il problema medio dell'azienda media dell'Italia media.

Tornando a me:
accendo il telefono alle 8 del mattino.
Plin Plin ( non fa così il mio telefono, ma non saprei proprio come fare onomatopeicamente il suono del mio cellulare)
Messaggio da: Ros
Latte
Miele
Nutella
Fermenti Lattici
Marmellata
Minestrone
Passata di pomodoro
Verdura
Yogurt magri
Carne

Ok, credo sia la lista della spesa e non gli ingredienti di una ricetta.
In casa ci sarebbe da mangiare per una ventina di persone, ma tanto manca sempre tutto.
In realtà mi chiedo se tutti fanno la spesa come noi.
Io odio fare la spesa, trovo l'attività una perdita di tempo impressionante, se mi capita di doverci andare al sabato mi incazzo.
Così cerco di andarci in settimana.
Ma odio anche pensare a cosa devo comprare, perchè giro tutti i reparti, facendo mente locale su casa e su dove sono le cose, ricreando il contenuto degli armadi e verificando cosa manca ( no, non funziona, dimentico sempre qualcosa)
Così Ros mi manda la lista della spesa ( la farà di notte?) e io mi attivi a seguire pedestremente quello che scrive.
Se notate però, ci sono due voci generiche:
verdura e carne.
Sono generiche per un semplice motivo:
entro nei supermercati, spulcio tutto e scelgo cosa ho voglia di mangiare.
Non parto mai con l'idea: questa sera mangiamo l'arrosto, e vado a comprare l'arrosto.
Ad esempio, ieri giravo per le corsie di un supermercato alla ricerca del mio pranzo, ed ho avvistato dei bellissimi bocconcini di suino.
E  così ieri sera maiale con peperoni e cipolle in agrodolce.
Mai e poi mai sarei partita con l'idea di fare il maiale in agrodolce, ma era così invitante...

Comunque credo mi tocchi andare a fare la spesa oggi ... nella lista c'è la Nutella, e se manca la Nutella, siamo rovinati.


martedì 29 gennaio 2013

PARENTESI

Mia nonna, classe 1927, quando si parla di Mussolini, dice:
grazie a lui non abbiamo più patito la fame, ci ha dato le tessere e noi avevamo finalmente il pane.
Sempre mia nonna poi ci pensa bene e continua:
però poi mi ha ammazzato un fratello che faceva il partigiano.
Mio fratello era più intelligente di me, e allora Mussolini non gli piaceva.

Mia nonna si ricorda insomma che qualcuno gli ha riempito la pancia, che in quel momento hanno pensato al suo bisogno primario.
Si, ma si ricorda anche che, chi oltre al bisogno di primario, aveva qualche necessita leggermente superiore alla media e non si omologava, faceva una brutta fine.
E non c'era mica "bisogno" di essere ebrei eh...

Perchè?
Perchè le persone si comandano molto bene quando sono ignoranti, quando non sanno.
Facile no?
Quando sei in un regime, di destra o sinistra che sia, c'è qualcuno che vuole semplicemente che tu non rompa le palle.
Ascolta, ubbidisci, condividi sempre le mie idee, e nessuno ti farà del male ( forse, perchè se poi al tuo vicino di casa stai sulle palle, non è detto che non ti denunci per chissà cosa).

Quindi, per favore, se oggi qualcuno vi dice che vi toglie l'imu, l'irpef, l'irap e magari anche il canone della rai, e poi magari vi promette anche: più gnocca per tutti,
non pensate solo al vostro bisogno primario, pensate anche a quelli secondari:
leggere il giornale che preferite
amare chi volete
pregare il dio che volete

che magari oggi vi sembrano cose tanto scontate, ma non lo sono.

Ok, non c'è niente da mangiare oggi, ma guardare la Mussolini che dice ad Andrea Scanzi:
lei sa chi siamo NOI, ma noi non sappiamo chi è lei
(...) lei deve avere rispetto di mio Nonno
(...) testa di cazzo

Roba che se io mi fossi chiamata Mussolini di cognome, avrei avviato le pratiche per cambiarlo, e credo che nessuno mi avrebbe chiesto le motivazioni, spero.

lunedì 28 gennaio 2013

ZUPPA

Niente foto.
Ora che ci ho pensato ( a far la foto), l'avevamo già divorata.
Tempo zero.
Un kg di zuppa di pesce ( ok, tanti crostacei) 
divorata nell'arco di 15 minuti. 
Siamo un po' animali, vero, mangiamo in maniera vorace. 
Certo, io con le mani, lui con le posate 
(ma come cavolo si fa ad aprire e mangiare una cozza con la forchetta...mah) 

E poi c'era il sugo...
DI POMODORO
che mi sono bevuta con il cucchiaio, 
mentre qualcun altro invece faceva zuppetta con la focaccia cotta nel forno a legna che ci hanno regalato
che degli amici ci hanno regalato ( cotta nel forno a legna, buonissima).

A me la zuppa di pesce piace, troppo. 
Quella di ieri era semplice, crostacei e ciuffetti, roba senza spine.
La vera bontà è far cuocere i pescetti, poi passarli con il passaverdure e creare una crema. 
Poi prendere dei bei filettini di gallinella, magari una rana pescatrice, magari un pezzetto salmone,
impanarli nella farina di mais, farli friggere, e servirli dentro alla crema di pesce, un gamberone ( one davvero, non una mazzancolla di 3 cm) qualche conchiglia, i crostini di pane e la salsina all'aglio.


giovedì 24 gennaio 2013

SFAMARE E' COME AMARE

Avete mai pensato a quanto sia importante la cultura del cibo nella nostra vita? 
Quanto coincida con l'amore per qualcuno, prendersi cura della sua alimentazione?

Quanto spesso i disordini alimentari coincidano con la mancanza di affetto, o per lo meno con la mancata percezione dell'affetto che le persone ci accordano. 

Lasciate stare tutte quelle trasmissioni ridicole che la tv ci sta propinando, ne ho letto qualcosa sui giornali, che parlano di cuochi e di cucina, e che trasferiscono l'amore e l'affetto alla pentola e al pollo arrosto, facendoli diventare l'oggetto dell'amore, invece che il mezzo per dimostrarlo. 

Concentratevi sul cibo e quello a cui serve.

E poi pensate a quanto piacere si prova a mangiare. 
E poi pensate che quel piacere lo avete provocato voi.
E poi pensate se quel piacere invece lo ha provocato qualcun altro. 

Dove voglio arrivare?

Ai comportamenti che mi rendono un mastino rabbioso.
Che, chissà perchè, riguardano spesso il cibo. 
Non imboccare il mio uomo
Non preparagli da mangiare
Non provare nemmeno a fare a metà con lui di un panino
Figuriamoci di qualcosa da bere
...o di un gelato. 

Se poi calcolate quanto è goloso nello specifico il mio moroso, capite che non mi posso permettere che, dividendo in due una meringa con la panna, una sola goccia cada sul collo della malcapitata, 
perchè sicuramente lui per salvare la panna, azzannerebbe il collo, e poi da lì il passo è breve. 

Non ci voglio pensare, no. 




martedì 22 gennaio 2013

UOMINI CUCINA E DOLCI


Ho un moroso goloso, tanto. 
Così goloso che in casa non resiste una scatola di cioccolatini più di una settimana. 
Così goloso che ha imparato a farsi i dolci. 
Ed erano due settimane che guardava quel panettone intonso sopra il mobile della cucina, e chiedeva quando avrebbe potuto nutrirsi. 
FACCI IL TIRAMISU'
E lui, da bravo, ci ha fatto il tiramisù. 
Lo lasci solo mezza giornata, e al rientro trovi 2000 kilocalorie di dolce e un video di Rocco Siffredi scaricato da internet ... 
Meno male che c'era il tiramisù, che il video di Rocco Siffredi mi ha delusa profondamente: 
primo: tromba con la maglietta addosso, e la tizia ha i calzini ( ma come mi ha fatto notare Ros dalla capigliatura delle parti intime e anche dei capelli, è un video anni 80) 
secondo: ma non è mica poi così dotato Rocco Siffredi! 

Comunque, tornando al tiramisù... 
Panettone, panna, uova, caffè, cacao in polvere..
Sembrava brutto fare anche la crema al mascarpone, e allora l'ha fatta con la panna. 
Diciamo che il risultato è stato ottimo. 
Il problema è che il dolce è durato da sabato sera a...questa mattina. 
Apro il frigo e la teglia si è ridotta a un piccolo piattino con dentro una piccola fettina.
Eh, lo avrà mangiato qualcuno... 



Ci sono state chiaramente richieste di poterlo mangiare da piatti poco tradizionali come ad esempio la mia schiena, ma sinceramente, pensare di mettermi addosso quella roba di uova crude e panna, mi ha fatto immaginare l'odore che mi sarei dovuta togliere di dosso con dieci docce superprofumate. 

La foto non l'ho fatta io, ed ho da ridire anche sul contenitore usa e getta. 
Ma sembra che la casa non sia fornita di un contenitore di ceramica sufficientemente grande da contenere un panettone fatto a tiramisù. 






lunedì 21 gennaio 2013

GNOCCHI

Quando ho proposto al mio moroso di fare gli gnocchi, non pensavo certo di arrivare alla fine dell'opera. 
Tutte le volte che prendo in mano la farina, mi viene in mente "Il postino suona sempre due volte" e ultimamente anche "Baaria"...
Invece no, ha prevalso la voglia di mangiare. 
Adoro gli gnocchi. 
A tutti viene in mente, parlando di gnocchi, di annegarli nel formaggio. 
A me no. 
A me piacciono con il ...
il...
POMODORO! 
Annegati in un bel sugo rosso, e poi finiti con Olio e Peperoncino.
Senza formaggio. 
Poi c'è anche da dire che i miei non sono per niente pesanti, 
il trucco è quello di farli sempre all'ultimo, contare 300 g di patate crude a testa, farle bollire con la buccia, farle raffreddare, impastare le patate solo quando sono fredde. 
Aggiungere un uovo, e meno farina possibile. 
Più farina ci metti, più si appiccicano al palato. 
Quando poi passi il limite, nemmeno si appiccicano al palato, diventano solo sassi. 
Un po' di semola per non farli attaccare, e via nell'acqua bollente. 
Certo, se li tieni lì più di un paio di ore, si disintegrano... 


GNOCCHI
Signor Cagnaccio, che ne dice della foto? Mi sono impegnata? Oppure è il caso di sculacciarmi?

venerdì 18 gennaio 2013

FATE L'AMORE PER DIMAGRIRE

Non sono una persona grassa,
il mio IMC è nella norma, 
ho sicuramente degli eccessi adiposi, un po' sul culo, un po' sulla pancia, un po' anche sulle tette ( per fortuna) 

Ogni tanto mi tocca rinunciare alla pasta o alla birra per ritornare a rimettere i pantaloni, 
e un po' di sport per poi poter mangiare un bel piatto di trippe mi tocca farlo. 

Insomma, sono una persona normale, non una di quelle che ti dicono: 
oh, io posso mangiare quello che voglio, tanto non ingrasso
e nemmeno una di quelle che 
io ingrasso anche a bere acqua. 

Nella mia normalità ho deciso, e nessuno è mai riuscito a confutare la mia tesi, che spesso le abbuffate solo legate a stati mentali, non fisici, almeno, non mi è mai capitato di attaccarmi al barattolo della nutella per fame, al massimo perchè non mi sentivo appagata per altro.
Vi sembra? 
Insomma, a me, facessero il bendaggio gastrico, servirebbe a un bel niente, perchè non mi capita mai di mangiare per fame. 

Detto questo...
ditemi che cavolo me ne posso fare io di questa:


Una fantastica forchetta elettronica che, se mangi troppo veloce o dai troppe forchettate, inizia a vibrare. 

Se le forchettate sono troppo ravvicinate ti avverte, così mangi più lentamente. 
Mi ricorda vagamente il collare con la scossa per i cani che abbaiano troppo, insomma, una vera arma di tortura. 
A parte che a pensarci bene, io mangio spesso con le mani...

1º - Rapporto sessuale, in piedi
3600,00 Kcal


2º - Rapporto sessuale, da dietro
1740,00 Kcal

3º - Rapporto sessuale, missionario
1500,00 Kcal

4º - Correre 17.5 km/h
1240,00 Kcal

5º - Gara ciclistica - velocità maggiore di 40 km/h
1120,00 Kcal

6º - Nuoto subacqueo, veloce
1100,00 Kcal

7º - Correre per le scale
1030,00 Kcal

8º - Correre 14 km/h
960,00 Kcal

9º - Cyclette - sforzo molto elevato
875,00 Kcal

10º - Rollerblade
855,00 Kcal

11º - Vogatore - sforzo molto elevato
840,00 Kcal

12º - Vigile del fuoco
840,00 Kcal

13º - Boxe
820,00 Kcal

14º - Palla a mano
820,00 Kcal

15º - Salto della corda, ritmo veloce
820,00 Kcal

16º - Squash
820,00 Kcal

17º - Trasportare carichi pari o superiori ai 33,5 kg, su per le scale
820,00 Kcal

18º - Nuoto, farfalla
755,00 Kcal

19º - Cyclette - sforzo elevato
735,00 Kcal

20º - Step
700,00 Kcal

Ora mi sorge solo un enorme dubbio...
perchè, pur mangiando molto di più di me, il mio moroso ultimamente è dimagrito, e io no?